Lettera agli stakeholder
La sostenibilità e la ricerca di una strada di sviluppo responsabile sono temi avvincenti e – anche in ragione dei tempi che stiamo vivendo – al centro del dibattito pubblico.
Sulla spinta delle organizzazioni internazionali e di un comune sentire, nazioni, persone e aziende hanno fissato obiettivi ambiziosi, che richiedono grande collaborazione e la capacità di guardare e costruire un orizzonte condiviso.
Un compito non semplice, che lega i singoli alla comunità lungo un filo che trasforma l’impegno di ognuno nel successo di tutti, esponendo allo stesso tempo ciascuno al rischio che altri non perseguano gli obiettivi individuati dalla sostenibilità.
Questo vale anche per le aziende che lavorano all’interno di filiere integrate.
Quando si parla di sostenibilità, soprattutto quella ambientale ma non solo, ciascuno deve fare bene la propria parte e con la massima responsabilità. E qui non posso dimenticare anche gli aspetti che attengono al consumo responsabile ovvero al ruolo determinante che tutti i soggetti che producono, vendono, promuovono e servono il vino hanno nell’ambito della educazione del consumatore ad un consumo moderato e responsabile del vino. La sostenibilità del nostro settore passa anche attraverso la capacità del nostro consumatore di sapere bilanciare il consumo del vino - bevanda alcolica - nell’ambito di una vita sana ed equilibrata come peraltro insegna la dieta mediterranea in cui il vino, in quantità moderate, è presente da sempre. Non possiamo pensare che questo ruolo di informatori ed educatori spetti a qualcun altro in via esclusiva mantenendo per noi un profilo di ipocrita terzietà.
Inoltre, il nostro Gruppo è attivo già da tempo nel sostenere la sostenibilità, sia ambientale che sociale, lungo tutta la propria filiera. La nostra mission, già a partire dal 2019, ci ha permesso di intraprendere un percorso di crescita assieme ai nostri fornitori di uve per una produzione biologica al 100% entro il 2025.
Oggi, anche gli ultimi aggiornamenti normativi confermano che la strada che storicamente abbiamo intrapreso accoglie e risponde all’evoluzione delle nostre policies e strategie aziendali. Non possiamo non applaudire il nostro Ministero dell’Agricoltura che nel marzo 2022 ha approvato il disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola. Nonostante questa forte spinta, in primis da parte nostra e ora anche dalle Istituzioni, siamo del tutto consapevoli che non tutti i soggetti della filiera sono pronti allo stesso modo o hanno le stesse sensibilità. Alcuni, spesso i più piccoli, non hanno i mezzi in termini di competenze o in termini economici per potersi adeguare ad uno standard sufficientemente ambizioso di sostenibilità. Ma questo, secondo noi, non può e non deve essere un alibi per giustificare il fatto di concentrarsi solo su noi stessi.
Dobbiamo essere il motore che sollecita la filiera di cui siamo parte, che la sprona e che la convinca ad allinearsi ad un nuovo standard di lavoro. Per fare questo però, dobbiamo mettere in preventivo e convincerci che dobbiamo essere anche di sostegno ai nostri partner di filiera per poterli sollecitare ad allinearsi. Sappiamo bene che potremmo anche viaggiare da soli e forse andare anche più velocemente e con più efficienza e con maggior efficacia. Ma perderemmo di vista il macro-obiettivo. Ci dobbiamo arrivare tutti insieme e dobbiamo quindi camminare insieme. Noi con i nostri partners.
Per questo abbiamo fissato come uno degli obiettivi strategici di breve periodo l’avere il 100% della nostra filiera vitivinicola certificata come sostenibile. Questo ci obbliga e ci sprona a lavorare fianco a fianco con tutti i partners di filiera che vogliono unirsi a noi in questa sfida per aiutarli e per aiutarci a vicenda, affinché ci si possa arrivare insieme. Non potremmo considerare una vittoria il fatto di arrivarci da soli. Perché o ci arriviamo tutti insieme, imprese, istituzioni e cittadini o non saremo mai veramente una comunità sostenibile.
Sandro Sartor
Amministratore Delegato